Royal Nanny, fare la balia può risultare alquanto...

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Veume
icon7  view post Posted on 31/8/2007, 14:30




Royal Nanny
capitolo 1°

rating:nc17
genere:erotico,fantasy,azione
avvertimenti:lemon


"Sei dunque giunto a questa conclusione?E non c'è modo di farti cambia idea?"
Chiese ben sapendo il responso,tuttavia sperò che accadesse il contrario,che la sua testardaggine si fosse calmata.
Il suo sguardo si posò su un angolo preciso della stanza,incontrò due iridi scarlatte che brillavano... mettevano un certo timore..
Lo vide.
Sedeva in un angolo buio della stanza,ma d'altronde,quel luogo era sempre privo di alcuna luce se non un'umile candela posta al centro di un grande tavolo.
Si poteva comunque intravedere quella sagoma maschile incappucciata e coperta da un lungo mantello dal colore indefinito.
Lo stesso gli si avvicinò lentamente con andatura elegante.
"Ho mai fallito?"
Chiese con tono pacato.
Dopo un silenzio che parve durare secoli decise di insistere ulteriormente non del tutto convinto.
"Vedrai tu stesso.Sono stato io in persona ad aver istruito quella creatura."
L'altro annui rassegnato.
Era stato detto tutto ormai,non c'era la necessità di continuare la conversazione.
"Spero tu sappia quello che stai facendo..."
Concluse però arrendendosi.
"Posso almeno sapere com'è fatto quest essere?"
Aggiunse in un altro momento...
L'altro sorrise mostrando finalmente il suo viso alla luce offuscata della candela.
Godeva di un bel aspetto,non mostrando minimamente l'età che aveva.
Improvvisamente da dietro si potè percepire una forte luce;qualcuno aveva aperto la porta.
Si girò disturbato ben sapendo che il sorriso dell'altro preannunciava qualcosa di spiacevole.
Una voce...quasi un sussurro sebbene forte e deciso.
"Questa creatura...mio re,è una donna."
Una giovane ragazza.
"Ma...lei..."
L'uomo trattene una risata e sciolse il nastro scoprendo così il proprio corpo.
"Esattamente.E' la mia sorellina."
La stessa fece una smorfia.
"Stavo così bene io sola!Quando tutto questo sarà finito noi due faremo i conti fratello."
Replicò asciutta mentre le sue iridi color del cielo presero quello di una rosa scarlatta.
"E' una decisione dei reali...io ho solo proposto.."
"Parte della colpa è anche tua.Comunque,dov'è che si trova questa scuola?"

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Rozenbird.
"Che nome idiota."Esclamò quasi disgustata.
Primo giorno di scuola in un posto con un simile nome non creava certo pensieri santi.Avrebbe preferito mille volte tornare all'accademia reale;quello si che era un brutto posto.
In se però era un edificio piuttosto imponente contornato da vasti giardini e fontanelle decorate con piccole sculture.
Le venne il dubbio che fosse una scuola per pazzi mentali-casalinghi a cui insegnavano a preparare le ceste per i picnic.E cavolo,se fosse stato veramente così avrebbe mandato tutto a quel paese.Unico neo...temeva come la peste la reazione della nonna.
Oh,quella si che era una donna coi fiocchi..
Decise di concentrarsi immediatamente sul suo obbiettivo principale;già,quella donna aveva un'influenza terribile sulla famiglia.
Una donna fiera dal comportamento rigido e severo che faceva sottostare ai suoi piedi chiunque.
Tornando alla scuola però non riusciva proprio a vincere quel inadeguatezza.
Ormai era vicina al cancello così provò a spingerlo,ma improvvisamente si aprì da solo.
Magia?
No...cancello automatico.

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Entrò.L'interno non aveva deluso le aspettative;un luogo spettrale.
Proprio secondo i suoi gusti.Passeggiò nel salotto guardandosi intorno e notò che gli studenti vestivano tre tipi di uniformi di colore diverso.
Nere...blu...e bianche.
Sicuramente quelli del primo anno vestivano di bianco,un'uniforme composta da una camicia immacolata e un paio di pantaloni del medesimo colore ben stirati.Quelli blu del secondo anno,camicia bianca,giacca blu scura e pantaloni stretti in vita delineando il sedere e per finire...
Quelli vestiti in nero.Camice nere e pantaloni color pece,c'era chi la portava semiaperta,chi invece tutta abbottonata ..
Le ragazze invece rispettivamente camice,gonne e giacche.
Però una cosa accomunava tutti gli studenti,sul collo avevano tutti una specie di collare del colore caratteristico del loro anno.
Come i cagnolini insomma.
"Ah!Fossi pazza!Non mi metterò mai roba simile in vita mia!"
Esclamò a bassa voce cercando di contenersi.Suonò la campanella.
Il corridoio fu presto sgombro,rimase solo lei con una valigia in mano.
"La pausa è finita signorina!"
Udì una voce stridula da gallina strozzata.Non la degnò di uno sguardo continuando con la perlustrazione della sua"casa"per i prossimi mesi.
"Mi ha sentita?!"Insisteva.Ah,che nervi.
D'un tratto però si ricordò le parole del fratello.
"Dovrai mimetizzarti il più possibile.Nessuno deve capire chi tu sia.."
Motivo semplice;si sarebbe scatenato il panico.Non aveva una buona fama da quelle parti.
Sospirò decisa più che mai a uccidere il suo parente di sangue.
"Oh,mi dispiace infinitamente!"
Sorrise impacciata con un finto imbarazzo."Sono una nuova studentessa e non riesco ancora ad orientarmi bene."
Aveva recitato bene la sua parte,la zotticona aveva solo emesso una strana smorfia della serie"Eh,i giovani d'oggi..."ed in seguito le indicò l'aula del preside.

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"Posso entrare?"
"Prego."
Aprì con cautela la porta della presidenza fissando con curiosità mista ad una certa emozione la persona che le stava di fronte.
Lo guardò ma lo stesso non sembrò riconoscerla finchè con un movimento di entrambe le mani si tolse la parrucca che le copriva metà viso e il mantellino.
"Charlotte!!!"Esclamò felice l'uomo correndole incontro,fermato subito da una batosta colossale.
"Contegno!!Sei il preside di una scuola!"
Lo sgridò fissandolo seria per poi lasciarsi andare in un dolce e sollevato sorriso.Cosa che fece molto piacere al uomo che dopo essersi massaggiato la testa le sorrise di conseguenza.La ragazza poggiò la cartella sul parquet poi gli fece segno di sedersi e per poi farlo lei.
Il preside le portò subito la sua poltrona in pelle con la disapprovazione dell’altra ma che alla fine ne fu contenta data la morbidezza della poltroncina.
"Aahhh...com'è comoda...."
Sussurrò quasi mettendosi a fare le fusa."Dopo quattro ore di viaggio in macchina è il minimo per la mia povera schiena.."Si lamentò ricevendo un'occhiata stupita dall'altro.
"In macchina?!Ma.."
Sembrava alquanto confuso mentre lo diceva,come se quello che aveva fatto fosse addirittura incredibile.La ragazza parve intuire le sue domande in anticipo e borbottò roteando con la mano in vuoto con gesto seccato.
"Si,in macchina...lo sai com'è mio fratello..."Cambiò espressione cercando di imitare una faccia e una voce buffamente."Visto che vivrai nel mondo degli umani dovrai imparare a comportarti come loro,ossia viaggiare,mangiare e parlare in modo decente!!Almeno servirà a calmare i tuoi bollenti spiriti!"Finì sbuffando gustandosi il ridacchio divertito dell'altro.
"Ah,vostr-"Non finì poichè la ragazza lo squadrò rapida e si corresse."Cioè,tuo fratello non cambierà mai.E' sempre stato così da quando lo conosco.E non penso cambierà."
La mora sospirò rassegnata."Infatti...Ma dimmi,come va la vita da queste parti?"L'uomo le sorrise piacevolmente.
"Come vuoi che vada?La vita è una noia in mezzo agli umani,non succede mai niente,e io sono rintanato quì a riempire scartoffie..."
Sembrò capire lo sguardo interessato della mora e continuò."D'accordo che ci sono vari demoni e compagnia però non è la stessa cosa..."finì con tono triste.
"Uff,mi sa che dovrò abituarmi.Niente divertimenti..."chiuse gli occhi stanca"Pazienza.Comunque,dov'è la mia stanza?"chiese.
L'uomo trasali dalla sedia scioccato."G..giusto..la tua stanza..."Iniziò a balbettare strano."Beh,come dire...tutti i dormitori sono pieni e..."non riuscì a finire alterato da un rumore terribile."Coooome?"sussurrò lei allungando le vocali mentre toglieva il pugno dal buco creatosi nella scrivania del uomo."P...però,se vuoi,puoi dormire da me!"controbatte giusto in tempo per evitare una seguente sfuriata della ragazza.Ci riuscì dato che la calmò e la fece risiedere.

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Lo fissò per qualche secondo sorridendo poi schiuse le labbra in modo sensuale."Dimmi,quanti anni dovresti avere nel mondo degli umani?"lo squadrò come un falco la sua preda.L'uomo arrossì."Penso ventisette se non più."rispose lui a disagio.La ragazza sorrise nuovamente poi si alzò dirigendosi verso lui lentamente mentre lo stesso inconsciamente indietreggiava.Gli si avvicinò e si abbassò verso il suo viso soffiando piano..poi verso il collo sempre in su arrivando all'orecchio.Morse il lobo sfregandolo con la lingua."Sai.. ventisette anni non ti fanno onore...."L'uomo gemette succube del gelido respiro della ragazza contro la sua pelle.
"Mostrati a me.."chiese mentre posava le sue mani sul forte addome dell'uomo.
Lui sorrise e dopo qualche secondo di fronte a lei apparve un'altra persona. Dall'aspetto simile,ma il colore degli occhi scarlatti e lunghi capelli corvini presero posto di corti castani.Il suo completo in camicia e pantaloni neri lasciarono il posto ad una tuta nera attillata e vari squarci sul addome e sulle braccia mostravano macabri tatuaggi color pece.
La mora sorrise leccandosi le labbra.
"Lo sai..mi sto eccitando tesoro..."
Gli sussurrò delinenado il suo collo diafano con la lingua.
L'uomo gemette poi prese ad accarezzarle la schiena con movimenti lenti e pacati per poi avvolgere le cosce di lei con le sue forti mani tirandola ancora di più verso se.Toccò possessivo le natiche sode facedola gemere.
"Mmhh...ti adoro quando sei te stesso...." mugulò sensualmente la ragazza ricambiando il suo sorriso.
In seguito aprì le gambe avvolgendo il bacino del uomo con le stesse sfiorandolo sensualmente.Stando seduti comodamente la cosa risultava più stimolante di quanto lei avesse immaginato.Gemiti strozzati mentre si sfioravano sempre più veloci..
Si stringevano forte,le loro labbra vicine,ma non si toccarono,sentivano solo i propri respiri e i loro cuori battere forte mentre con un'ultima spinta raggiunsero l'apice del piacere nei loro vestiti.
Lei chiuse gli occhi respirando stanca mentre lui tremava ancora e la strinse di più a se cercando di riprendere fiato,come se la pelle della ragazza potesse trasmettergli ossigeno.Si lasciarono cadere lei su di lui mentre lo stesso si stese meglio sulla poltroncina accogliendo il peso della ragazza su di se,non che gli desse fastidio,anzi,la sua voglia veniva lentamente risvegliata da quel bacino pressato su un punto pericoloso.
Dopo pochi minuti si staccarono,almeno lei lo fece.Aveva le guance leggermente arrossate e il seno scoperto imperlato di sudore.
"Mi sei mancata.."
La baciò gentile sul collo.
"Sei troppo caldo."soffiò considerando quella frase un motivo più che valido per allontanarsi e sapeva che l'altro non avrebbe obiettato.
Lui annui riprendendo il suo aspetto abituale mentre cercava di pensare ad altre cose,dato che i vestiti della mora erano mezzo sfasciati lasciando intravedere il reggiseno rosso fuoco e le lunghe e sode cosce.
"Charlotte,ti prego.."fece lui evitando di guardarla.La mora intuì e ghignò."Ma come siamo pudici..."si leccò le labbra"Però sei venuto,no?Non mi pare avessimo quest imbarazzo prima e non capisco perchè proprio adesso..."concluse prendendo un fascicolo e sventolandolo sul petto ardente.
Lui non rispose poi notò quel fascicolo e le fece segno di fermarsi e di leggerlo.

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"Oh..."
Lui la guardò senza nascondere la sua preoccupazione.
"Ma..lui..."
Stavolta nascose il suo viso tra le mani pentito.Sapeva fin dall'inizio che quella storia,aggiungendo lei,non avrebbe portato a niente di buono.
"Si."Disse soltanto aspettando una qualunque reazione da parte della ragazza che invece continuava ad emettere strani sibili mentre leggeva il fascicolo.Alzò gli occhi non sentendo più niente.
"D'accordo."Sussurrò lei contenta.L'uomo trasalì dalla sedia quasi cadendo se non si fosse retto alla scrivania.
La mora lo squadrò con sguardo deciso.
"Accetto.Farò da balia a quel principe viziato.Poi vedremo chi l'avrà vinta."
Sfogliò ancora quel fascicolo fermandosi in un punto.Girò il foglio verso l'uomo puntando l'immagine di un'altro ragazzo con l'unghia color corallo.La foto rappresentava un ragazzo sui sedici anni,occhi bicromi e capelli corvini,sbarazzini con la frangia argenata da un lato del viso che scopriva uno dei suoi occhi bicolori.Sguardo sensuale e deciso.Argento e oro.
"E' la sua guardia del corpo."
La mora stette in silenzio riguardando la foto con abbastanza curiosità.
L'uomo sbiancò."Non sarà cosa facile...."disse a mezza voce prima di venir interrotto dalla risata divertita,e in modo sadico anche della ragazza.
"Almeno ho trovato un divertimento...Non sarà così noioso tutto sommato!"
Si abbassò per riprendere la parrucca e mentre la rimetteva sentì un lamento dell'uomo.
"Devi proprio metterti quel uccello morto in testa?"soffiò quasi triste.
"Leon..lo sai bene che.."
"Si,lo so,lo so."Fece lui roteando la mano nel nulla come se avesse udito quello che gli stava per dire un migliaio di volte.
La mora gli sorrise,ormai irriconoscibile con la parrucca e lo salutò con la mano.
Riprese la sua cartella e mentre si avviava verso l'uscita passò lo sguardo verso lo specchio attaccato al muro a destra della porta.
Fece una smorfia disgustata.
"Sono orribile."Si girò verso Leon che iniziò a ridacchiare."Non avresti un paio di occhiali da prestarmi?Mi sento come se avessi un nido d'uccelli sulla testa."L'altro acconsentì e dopo pochi secondi prese da sotto la scrivania un paio di occhiali dalla forma arrotondata e glieli porse.
"Ma sono finti?"
Chiese la mora dopo esserseli messi.Lui annui divertito.
"Devo fare la mia figura come un uomo intellettuale,guarda,ne ho una scorta sotto il tavolo!"
Lei sorrise e buttò la parrucca dritto nel cestino che si trovava dietro di se senza guardare.
"Ottima mira."disse lui.
"Uh?Veramente volevo buttarla per terra così inciampavi."finse lei sorridendo ingenua.
Soffici capelli corvini si riversarono sulle esili spalle incorniciando il suo viso diafano.I suoi occhi coperti da sguardi estranei.Il suo corpo coperto da umili abiti.Eh si,nessuno l'avrebbe riconosciuta

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"Posso entrare?"
"Signorina,le sembra l'ora di presentar-oh..."il professore la stava per sgridare ma dopo averla squadrata per bene girò lo sguardo rapido verso la classe.
"Ragazzi,vi presento la vostra nuova compagna.La signorina.."
"Charlotte Stevens."Un cognome alquanto comune,così da non destare sospetti.
"Si,Charlotte Stevens,si è trasferita qui da poco.Dunque siate gentili con lei e spiegatele tutto ciò che vi chiederà."
La classe annuì seccata.Quegli occhiali ridicoli la rendevano anonima agli occhi di tutti,meglio.
Le disse di sedersi in fondo alla classe,capitò con due ragazzi accanto.Lei in mezzo a due banchi.
"Piacere di conoscerti."finse imbarazzata porgendo la mano al suo compagno di banco ricevendo in cambio un'occhiata seccata.
Ohh...ecco il principe viziato.Sorrise mordendosi il labbro divertita.
Da dietro di lei percepì una forte aura e si girò quasi impressionata.
La guardia del corpo.Ancora più sexy dal vivo.
Lo guardò per qualche secondo poi sorrise."Complimenti"disse soltanto per poi ignorare gi sguardi interrogativi di tutti e due e portare la sua attenzione verso quello che diceva l'insegnante.

Continua...


Commenti? :unsure:










 
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