Il tetto cedette, il ragazzo gli cadde davanti in maniera scomposta, le gambe all'aria, il viso apparentemente scocciato.
Sorrise e gli porse una mano, per aiutarlo ad alzarsi, trovandosi ad osservare come si erano spettinati i capelli: sì, sarebbe stato davvero un'ottima preda.
Appena il ragazzo, con un sorriso brillante come la luna, ma con una visibile punta di terrore negli occhi, gli afferrò la mano, gli passò il braccio attorno la spalla, per poi stringerlo a sè in un abbraccio mortale.
delicatamente scostò il colletto della camicia, che ancora copriva la giugulare, poi passò lentamete le dita su quel collo perfetto.
Poteva sentirlo, si, sentiva il sangue caldo, quel nettare degli dei dal quale traeva nutrimento, per il quale uccideva.
<non ti preoccupare, landruncolo da strapazzo, durerà poco, non ti farò male> gli sussurrò dolcemente all'orecchio, quasi fosse una confessione d'amore.
Senti l'altro irrigidirsi: forse aveva uno spirito combattivo, ma non importava, lo voleva e lo avrebbe avuto.
Scoprì i canini affilati ed escluse il mondo dalla sua visuale, rimanendo solo con quel ragazzo, con quella fantastica fonte di vita regalatagli dal destino.
watty me ne sono accorta ora...sui tetti delle case egiziane non ci sono le tegole
Edited by Taita '92 - 13/1/2008, 22:05