Progetto WataxTaita; Vampire Section?, Alla larga mortali!!(tanto non c'è anima viva in giro)

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watachan
view post Posted on 15/1/2008, 20:57 by: watachan




Quella lingua gelida..quelle labbra così invitanti...
Erano questi gli unici pensieri di Leon mentre rincorreva il vampiro.
Non gli era risultato affatto facile,ma grazie alle sue abilità riuscì a tenere il passo almeno per metà, ma almeno aveva un'ottima vista, e notò che il moro entrò in un modesto albergo.
Sorrise, la faccenda stava diventando più interessante di quanto avesse previsto.
Magari, se avesse giocato bene le sue carte, si sarebbe assicurato un posto per la notte.Stare nella stessa stanza con quello lì lo elettrizzava, ma sì, se la sarebbe cavata splendidamente.
Continuò correre quando con la coda dell'occhio notò una persona elegantemente vestita alla sua sinistra che avvanzava con passo felpato.Non sembrava diriggersi verso di lui, aveva gli occhi velati da un paio di occhiali scuri.
inarcò un sopraciglio chiedendosi a che cosa servissero gli occhiali di notte, ma ricordandosi il motivo della sua corsa decise di lasciare quella bizarria al proprietario.
<<scusa! >>riuscì a dire di sfuggita mentre gli passava accanto rapidamente.
Si fermò all'istante.
Si sentiva afferrato per il braccio sinistro, completamente bloccato.
Preso dal panico, cosa che raramente accadeva, girò lentamente lo sguardo...
Di fronte a lui un viso si un colore biancastro che pareva illuminarsi nel buio, o forse era l'effetto della luce dei lampioni.Tuttavia fatto sta che qualcosa in lui lo inquetava.
Ribelli capelli corvini incorniciavano il suo viso come se fosse un quandro sulla tela del quale dipinto vi fosse un angelo di Michelangelo.Il suo naso arcuato era liscio e proporzionato col resto del viso.
Se ne rese conto quando lo stesso sfiorò la sua guancia, quando sentì il suo respiro sul collo..e quando un'altra mano entrò nei suoi jeans..
Deglutì piano, rendendosi conto con un po' di evidente imbarazzo di avercelo ancora duro dall'incontro precedente.
Non riuscì a guardarlo negli occhi, pur sapendo che l'altro aveva ancora gli occhiali.
<< Non sono quello che pensi.. >>
Riuscì a dirgli Leon cercando, senza dare troppo nell'occhio a liberarsi dalla stretta.
L'avevano di nuovo scambiato per quel tipo di persona...gli capitava spesso quel giorno.
Sentì le dita fredde dell'altro stringersi intorno alla sua asta dura.
<< Ah..mmmh... >> si coprì la bocca con la mano mentre l'altro lo spingeva verso l'ombra di un folto albero.Capì che lì nessuno li avrebbe potuto vedere...
Con un lento movimento si girò col petto verso la corteggia di quell'albero.
Era un tipo d'albero che non si vedeva spesso, uno di quelli che poteva resistere alla siccità..ma poco importava.
Sentiva un altro gonfiore dietro di sè e si trattenne dal gemere.
Improvvisamente venne girato, le sue labbra incontrarono quelle di quel strano ragazzo.
Si preparò quasi ad assaporare il suo gusto quando lo stesso si allontanò di scatto, come appena rendendosi conto di qualcosa.
Rapido scostò una ciocca di capelli argentei dal collo di Leon e vi diede un'occhiata ansiosa.
Quasi sospirò sollevato.
<< Bene... >>
Leon sentì la mano liberarlo e una brezza di vento entrò nell'apertura dei jeans facendolo rabrividire di piacere.
<< Questo per il tuo disturbo. >> gli sussurrò all'orecchio.La sua voce era talmente intensa che Leon ebbe bisogno di chiudere gli occhi per non scivolare sul pavimento inerme.
Quando li riaprì, non c'era nessuno accanto a lui.Delle bancnote spuntavano fuori dalla cinta, le prese contandole e fischiò.
Aspettò qualche secondo per riprendersi e alzandosi si diresse verso l'arbego. Doveva pur dormire da qualche parte.
Scartò l'idea di passare dall'entrata pricipale, e optò felicemente per quella di servizio che la donna delle pulizie, con tutta quella biancheria da portare non aveva chiusa, forse non pensando che qualcuno potesse entrare.Non c'era niente di valore da rubare.
Leon le passò agilmente accanto aiutandosi dalla montagna di vestiti che la donna aveva nella braccia e oltrepassò la porta senza nemmeno sfiorarla.
Salì rapidamente per le scale arrivando lì dove aveva sentito una voce ormai molto familiare.
Sorrise fissando il contenuto nella sua mano e con le chiavi "prese in prestito" alla signora di prima, aprì con sicurezza la porta...

 
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24 replies since 12/1/2008, 20:18   289 views
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