Elio e Selene, Vietato prendere per il sedere il nome Elio

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view post Posted on 28/1/2008, 18:30
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Fratellanza for ever!XD

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Titolo: Elio e Selene (lo so che state ridendo u.u)
Rating: generale
Personaggi: non ci crederete mai....Elio e Selene xD (Elio è un vampiro per chi non lo capisse U.U xD)
Genere: sentimentale

Premessa: la cosa che meno sono capace di fare è dividere in capitoli, quindi alla fin fine ho preso un pezzo abbastanza lungo del racconto...spero che non vi suicidiate prima della fine del primo post o dovrò dire addio agli altri...
P.S.: ancora una cosa...le frasi iniziali potete ignorarle...penso di aver fumato qualcosa prima di averle scritte...xD

Elio e Selene

“La luna è mia complice, le stelle mie testimoni”
“Mi chiamo Elio, come il sole, per ricordare ciò a cui ho rinunciato”
“Il giorno mi è stato sottratto, ma in cambio la notte è divenuta per me d’indicibile bellezza”
“Le notti senza luna, servono per non far vedere all’umanità il male che la circonda”

*****

“Mi ricordo, mi ricordo di quando ti incontrai.
Quella sera vi era una splendida luna, lattea come la tua pelle.
Eri lì, in quel giardino, addormentata sulla veranda. Avevo fame, sembravi così maledettamente invitante.
Mi avvicinai furtivo, silenzioso ed inconsistente come un’ombra: nessuno può vedermi quando non voglio che ciò accada.
Eri così calda e viva.
Mi sedetti accanto a te, con gli occhi chiusi, le labbra semiaperte.
Mi chinai per sfiorarti i capelli: avevi uno strano odore, come di un fiore selvatico.
Scoprii il tuo collo bianco, la pelle che seguiva il ritmico respiro: mi sembrava quasi un delitto nutrirmi di te.
Mi piegai, sino a che ti sentii emettere un gemito di lamento nel sonno, forse per colpa del mio gelido respiro.
I miei bianchi canini risplendevano nella notte: armi mortali donate ad un immortale.
Immediatamente capii che c’era qualcosa che non andava; quando fui sul punto di morderti, fui bruscamente respinto lontano da te, scagliato sul confine tra la strada ed il tuo giardino, come se fossi stato fermato da una barriera invisibile.
Mi sfiorai il volto: “merda”, pensai, stavo sanguinando da un taglio vicino alle labbra.
Ti svegliasti di colpo e vedendomi non ti spaventasti, anzi, mi venisti vicino accorgendoti che ero ferito.
I tuoi occhi erano blu come una notte senza luna, profondi come l’universo; notai in loro uno sguardo preoccupato e dolce, ma anche un’ombra di tristezza mal celata.
<stai bene? Oh quanto sangue!! Vieni dentro!> dicesti, quasi allarmata, prendendomi per mano e notai nello specchio delle tue iridi che tutto il mio volto era coperto dal MIO sangue e per poco non mi sentii male.
Ti seguii all’interno della piccola e confortevole casa bianca e mi facesti sedere in quello che doveva essere il salone, dicendomi di aspettarti lì, mentre ti affrettavi a prendere acqua, disinfettante e cerotti.
Ti sedesti di fronte a me, iniziasti a sciacquarmi il volto, mentre ti osservavo impassibile. Solo quando vidi che il mio comportamento ti disturbava, sorrisi appena, ma bastò a far comparire sul tuo viso un’espressione più rilassata.
Pulendo il sangue la ferita si rivelò essere solo più un piccolo taglio: le mie capacità di guarigione sono davvero eccezionali.
Con un sospiro di sollievo mi applicasti il cerotto, per poi sorridere, più luminosa della luna.
<io mi chiamo Selene> ti presentasti: ti chiamavi come la meravigliosa del di quell’astro che superavi in splendore.
No, non poteva essere un caso.
Aspettavi qualcosa: capii che era il nome, ma non te lo dissi.
<non ho nome…non mi ricordo più da tempo come mi chiamavano>. Era vero, è passato sin troppo tempo da quando sono diventato un vampiro, tanto che ho dimenticato anche i volti dei miei cari.
<allora ti chiamerò Elio, come il sole.> rispondesti tranquilla.
Mi sorpresi di come quel nome mi sembrasse così poco adatto: io avevo ormai rinunciato a quel sole del quale mi parlavi.
<perché?>chiesi stupito, e ti vidi sorridere, appena imbarazzata.
<appena ho visto i tuoi capelli, mi sono sembrati dei raggi di sole>.
Presi in mano una ciocca della mia chioma: certo, erano dorati, ma mai nessuno mi aveva detto una cosa simile.
Tornando in me, mi accorsi che in quella casa non c’era nessun altro, eccetto noi due.
<vivi da sola?> ti chiesi.
Per un momento il sorriso vacillò, la tristezza che avevo notato prima nei tuoi occhi si intensificò: avevo sbagliato domanda.
<io….sono sola da molto tempo. Mia madre è morta un anno fa e mio padre non l’ho mai conosciuto>.
Mi sorpresi <e non hai nessun altro che venga a trovarti?? Neanche un amico??> notai solo dopo averlo detto, che ero stato tremendamente indelicato.
Le tue labbra ebbero un fremito: ti avrei voluta abbracciare.
<no> rispondesti in un sussurro.
Sentii il cuore stringermisi nel petto <allora tutte le notti verrò io!!> ti promisi.
Rimanesti stupita, a fissarmi, poi mi donasti un altro splendido sorriso, per cambiare subito espressione: eri incuriosita da qualcosa che avevo detto.
<perché solo di notte?>. Vidi lo sguardo dubbioso che mi ferì: non potevi certo aspettarmi che ti fidassi di me, ma avere la conferma di ciò mi fece comunque male.
<tranquilla, non sono uno stupratore. Solo che… di giorno non posso uscire> cercai di ironizzare, ma eri sveglia e intelligente.
<tu non sei umano> osservasti tranquilla e sicura di te.
Mi trovai in difficoltà, risi forzatamente, fingendo d’aver inteso le tue parole come una battuta.
<ma cosa dici?>
Mi guardasti per un po’ <sei un vampiro, vero?? Adoro i vampiri, ho moltissimi libri su di voi>.
Rimasi veramente stupito: non pensavo che una ragazza dolce e carina come te, potesse appassionarsi a degli essere delle tenebre come noi.
<bene…almeno non dovrò spiegarti niente di me> risposi, alzando le spalle ed attendendo la tua reazione.
Vidi i tuoi occhi illuminarsi <lo sapevo!> sussurrasti, per poi venirmi vicino, girandomi attorno, quasi come per studiarmi. Risi, questa volta per davvero.
<cosa stai facendo?? Mica sono la tua cavia>.
Alzasti lo sguardo per un momento <sono solo curiosa, non dovresti ridere> mettesti il broncio: eri davvero irresistibile.
Avvicinai il mio volto al tuo e sussurrai <dovresti avere paura di me, potrei ucciderti anche ora se volessi>.
Ti vidi arrossire lievemente per la nostra vicinanza, poi ti tornò il sorriso <io mi fido. Sei buono, non mi fai paura> rispondesti, con quella ingenuità che mi conquistò: se solo avessi saputo che qualche minuto prima avevo bramato il tuo sangue, cosa avresti pensato?
Ti abbraccia senza riuscire a controllarmi, ma dopo poco ti scostasti delicatamente da me, rossa in viso.
Sorrisi.
<cosa fai??> mi domandasti, quasi sconvolta.
Feci la lingua <sono un vampiro maniaco> ironizzai.
Toccò a te ridere <come sono fortunata ad aver incontrato proprio te> scherzasti, felice, facendo sparire finalmente sai tuoi occhi la tristezza che vi avevo intravisto.
Mi ripromisi che non ti avrei mai fatto mancare quello splendido sorriso.
No, non guardarmi così, me lo ripromisi davvero, davvero trovavo il tuo sorriso splendido, non è l’ipocrisia, non è la disperazione di questo momento a farmi dire queste cose.



To be continued....se credevate di essere salvi siete degli illusi xD
 
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watachan
view post Posted on 3/2/2008, 09:52




Ohlalà.Certo, che..sei migliorata tantissimo.E' sorprendente.Sarà l'influenza dei libri che leggi, ma il tuo linguaggio narrativo ha compiuto una bella svolta.[me si mette ai ripari...timorosa di venir superata..xDxDxD]
Complimenti, è strutturata bene.^^
Attendo il continuo....sperando al più presto e che non imiterai i miei tempi..[hahaha!!xDxD]
 
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view post Posted on 3/2/2008, 10:38
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>/////< così arrossisco...xD cmq la ff l'ho già finita devo solo ricopiarla a computer U.U
 
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watachan
view post Posted on 3/2/2008, 12:36




..certo che i tempi sono proprio veloci..O_o....
 
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view post Posted on 3/2/2008, 12:53
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in che senso o.O??
 
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watachan
view post Posted on 21/2/2008, 20:09




..no, nel senso che io aspetto sta benedetta ispirazione così anche se ho le vacanze di natale a disposizione non ce la faccio a scrivere...ho smesso prima di ahlloween e da allora non mi viene niente, il gdr è il mio unico contatto la momento con il mondo delle fic..eh....
 
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view post Posted on 15/3/2008, 17:40
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Ecco il continuo U.U
lo so è un lungo pezzo...dopo questo ne manca solo più uno xD

SECONDA PARTE



La sera dopo tornai da te, lo ricordi?
La finestra della tua camera era aperta, così entrai.
Ero circondato dal tuo profumo, così dolce e deciso, come te.
Mi avvicinai alla porta socchiusa quando capii che ti trovavi oltre quella.
Faceva caldo nella stanza, e c’era uno strano odore di mora: capii che era un bagnoschiuma e che mi trovavo nel bagno.
Mi voltai imbarazzato, pronto ad andarmene, ma con la coda dell’occhio ti notai nella vasca da bagno.
Mi davi le spalle e l’acqua ti arrivava fino quasi all’inizio del collo.
Feci un movimento sbagliato, incredibilmente rumoroso per me, e lo udisti anche tu.
Ti voltasti e cinque secondi dopo sentii l’odore del bagnoschiuma alla mora ancora più vicino a me: forse perché con la sua confezione mi avevi colpito esattamente tra gli occhi? Credo di si, anzi, direi che posso esserne sicuro.
Uscii e mi sedetti sul letto ad aspettarti.
Presto ti vidi arrivare, rossa in volto sia per il bagno caldo che per la mia intrusione di poco prima.
<allora è vero che sei un vampiro maniaco> dicesti, abbassando lo sguardo, apparentemente arrabbiata.
<mica sapevo che stanza era!> risposi, fingendomi sdegnato.
<vattene>. Ti guardai: tenevi il broncio, ma i tuoi occhi sorridevano.
Mi spostai velocemente alle tue spalle, ti sfiorai i fianchi, avvicinandoti a me <allora se me ne vado, non potrò darti il regalo che ti avevo portato…peccato>.
Cambiasti espressione, attenta ed interessata. Se fosti stata un cane sono certo che avresti drizzato le orecchie.
<ma no! Perché mai dovresti andartene?>.
Sorrisi ancora <non l’avevi detto tu?>.
Spalancasti gli occhi, con falsa innocenza, come se quelle parole non le avessi dette tu stessa poco prima.
<io? No. Di sicuro ti sei sbagliato>. Ti voltasti verso di me, delicata e pallida, la pelle profumata: distolsi lo sguardo: non volevo che neanche la minima tentazione di farti del male si impossessasse di me.
<allora…se non sbaglio stavi parlando di un regalo> cercasti di nuovo il mio sguardo. ti spettinai dolcemente. Cercai in tasca la collana e te la misi.
Andasti davanti allo specchio e fissasti il ciondolo: era uno splendido angelo.
Il tuo sguardo si rabbuiò di colpo, senza motivo apparente.
<cosa c’è Selene? Se non ti piace…>.
<no, è perfetto> rispondesti, ma eri ancora triste. Mi sentii a lungo colpevole.
Ora capisco il perché della tua reazione, ma allora non riuscivo a piegarmelo. Che stupido che sono stato e quanto devi aver sofferto.
Quanto tempo trascorse? Mi sembra che continuai a venirti a trovare per un mese, senza sospettare niente, senza accorgermene, vedendoti sempre perfetta e quasi immortale.
<selene!> quella sera ero venuto da te, come al solito, ma ti trovai a letto, addormentata, come la prima volta che ti incontrai.
Stetti immobile a guardarti, fino a quando, forse sentendoti osservata, ti destasti.
<elio> sussurrasti, vedendomi. Ti alzasti <scusa, non mi sono svegliata in tempo. Ero stanca oggi>.
Solo allora mi accorsi che, da quando venivo a trovarti, avevi quasi scambiato la notte con il giorno per passare assieme più tempo possibile.
<dovresti dirmi di andare via. Non ti farà bene continuare a dormire durante il giorno e la notte uscire con me>.
Eri coperta solo dalla camicia da notte con la quale ti eri addormentata, lunga poco oltre le ginocchia, stretta in vita, mentre dall’alta scollatura, usciva la collana che ti avevo regalato.
Ti avvicinasti a me <non mi farà certo male!! Sono più contenta ora che vivo la mia vita sotto la luce delle stelle, piuttosto che prima, quando il sole illuminava la mia stanza vuota!>.
La determinazione che vidi nei tuoi occhi mi colpì profondamente: neanche io ne posseggo una tale, nonostante la mia mi abbia permesso di sopravvivere per tanti anni quanti non sono concessi ad un normale essere umano.
Ti arrivai vicinissimo, determinato a baciarti.
Mi respingesti <vade retro!!>. Sorrisi <meno male che ti fidavi di me.> risposi.
<non mi fido della tua parte maniacale =.= Sono solo in camicia da notte…> anche tu sorridesti.
Dopo uscimmo, volevi prendere un gelato.
Mi sembra incredibile come particolari apparentemente tanto insignificanti si siano impressi nella mia mente, forse semplicemente perché per me ogni momento trascorso con te era unico e importante.
E mi sembra ancora più stupido ricordare altri particolari senza significato, come il tuo gusto preferito, il profumo che ti mettevi prima di uscire, gli sguardi sorridenti che mi rivolgevi…
Ci sedemmo al bar; avvertivo lo stupore e la gelosia della gente che passava per strada e si fermava a guardarci.
Mentre mi distrassi per fissare quelle persone che ci vedevano come due semplici fidanzatini, ti sentii ridere e mi beai di quel riso, quasi come se, con il suo dolce suono, fosse una droga per il mio cuore oscuro.
<perché questo scoppio improvviso?> ti domandai infine.
Tu mi indicasti e mi ridesti ancora. <il…il tuo naso. Ti sei sporcato tutto>.
Mi pulii e risi anche io, suscitando una maggiore gelosia attorno a noi.
Quanto ti riaccompagnai a casa eri più stanca del solito.
Ti addormentasti prima di arrivare al letto, pesantemente, addosso a me, facendomi cadere su di esso.
Riapristi gli occhi, imbarazzata, accorgendoti della posizione in cui ci trovavamo, ma ti baciai, prima che tu potessi sottrarti a me per l’ennesima volta e ricambiasti con la mia stessa passione.
Dopo quella notte passata insieme, come avrei voluto poter vedere ancora insieme anche il sorgere del sole, ma mi era proibito.
Studiai il complicato motivo disegnato dai tuoi capelli sul mio petto nudo, fino a che tu parlasti.
<non devi più venire>.
Fu crudele da parte tua dirmelo in quel momento, lo penso ancora ora.
<perché?> visibilmente sorpreso e contrario.
Un pugnale che mi trafiggeva il cuore.
<sto morendo. Non sono stata sincera con te>.
Mi tirai su di scatto: non potevo, non VOLEVO credere a quelle parole.
<cosa stai dicendo? Non è uno scherzo divertente!>.
<non voleva esserlo>.
No, non mentivi, i tuoi occhi erano lucidi, ma maledettamente sinceri.
<perché?? Come puoi dire di stare per morire?!> mi agitai come un animale ferito. Devi capirmi, ti amavo come non avevo mai amato e l’idea di perderti era per me insopportabile.


To be continued....>_> ho scelto proprio un brutto pezzo per stroncarla...
 
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6 replies since 28/1/2008, 18:30   255 views
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